Il Centro Studi nasce nel 1984 con lo scopo di favorire la riscoperta della poliedricità di Cesare Cantù e rivisitare, inizialmente, il quarantennio postunitario con un ciclo di convegni ed iniziative (annullo postale, conio moneta, opera ceramica, litografia artistica, serigrafia su riporto oro).
Il Centro Studi ha organizzato nella ricorrenza del centenario della morte significative manifestazioni (attivazione del traghetto leonardesco, rassegna di canti popolari a bordo del piroscafo a pale, la cucina nel romanzo dell’800).
Inoltre sviluppando il tema “Alla riscoperta di Cesare Cantù” ha organizzato mostre impegnative come “I mobili nel romanzo storico”, “La pittura e gli arazzi della seconda metà dell’Ottocento”, “La pesca nei francobolli”, “Gli attrezzi di pesca nelle stampe del XIX secolo”, “Le opere di Cesare Cantù in mostra”.
Ha indetto il premio letterario di narrativa “Cesare Cantù” e realizzato significative pubblicazioni.
In occasione dell’importante ricorrenza del Bicentenario della nascita ha sviluppato il ciclo “Cesare Cantù e l’età che fu sua” con convegni e relazioni di altissimo prestigio culturale a Brivio, Villa Monastero di Varenna, Società del Giardino e Circolo della Stampa di Milano, al fine di rivisitare l’intero XIX secolo attraverso la testimonianza di un personaggio di spicco della vita italiana: Cesare Cantù.
Ha organizzato i cicli ad alta valenza letteraria “Cesare Cantù e dintorni” e “Il Carteggio Cesare Cantù” con realizzazione di prestigiosissime mostre presso la Biblioteca Ambrosiana, l’Università degli Studi di Bergamo, Palazzo Comunale di Brivio oltre alle qualificate giornate internazionali di studio, convegni tematici e stampa di importanti volumi e preziosi opuscoli.
Da sottolineare inoltre, la pubblicazione della “princeps”, della “Margherita Pusterla”, infatti l’indagine sull’evoluzione del romanzo storico di Cesare Cantù, che conosce ben quaranta edizioni della sua prima del 1838 sino alla fine del secolo e numerose iniziative editoriali intorno al romanzo si registrano per tutta la prima parte del Novecento. Mai era stato intrapreso prima alcun progetto di rilettura filologica critica ed il cospicuo apparato variantistico che accompagna la storia del testo per oltre mezzo secolo evidenzia un attento lavoro di riscrittura , revisione sui fenomeni di transcodificazione. La riproposizione della prima edizione della “Pusterla” diventa imprescindibile, strumento di partenza per la verifica del processo evolutivo sia dal gusto estetico-letterario sia del profilo ideologico ed intellettuale dell’autore.